





Milano, la mia vecchia amica. Dopo 20 anni, torno e trovo una città che non ha mai smesso di correre. Le strade brulicano di gente in giacca e cravatta, e i tram sferragliano come sempre. Porta Nuova sembra uscita da un film futuristico, ma i Navigli, ah, i Navigli conservano ancora quel fascino d’altri tempi.
C’è una fretta contagiosa nell’aria, un’energia che ti spinge a fare di più, a essere di più. Ma sotto la superficie di questa frenesia moderna, sento ancora battere un cuore antico. È nelle botteghe storiche di Brera, nei caffè di Corso Magenta, nelle ombre della Galleria Vittorio Emanuele II.
Milano è cambiata, è vero. Ma nel suo incessante mutare, resta sempre la stessa: operosa, veloce, ma con quell’anima che ti fa sentire a casa. Come un vecchio amico che non vedevi da molto, ma con cui ritrovi subito la complicità di un tempo.

















